Cracco è nei guai per aver cucinato un piccione, animale protetto dalla legge.
Carlo Cracco è stato denunciato penalmente dagli animalisti dell’Aidaa, colpevole di aver cucinato durante l’episodio di Masterchef 5, trasmesso il 14 gennaio, un animale considerato fauna selvatica, e protetto: il piccione. Il piatto che ha scatenato il putiferio è stato il Piccione a modo mio.
Il presidente dell’Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animale e Ambiente, Lorenzo Croce, ha dichiarato:
“Nessuno discute che Carlo Cracco sia un grande chef, ma il fatto che vada in tv a presentare un piatto a base di carne di piccione, che è un animale protetto dalla legge nazionale ed europea, rappresenta un reato penalmente rilevante, che non potevamo far finta di non vedere”.
A scatenare le ire è stata la sua affermazione:
“Quanti anni servono per cucinare il piccione con questo livello di perfezione?“. Gli ha chiesto Joe Bastianich.
Cracco ha risposto: “Più che quanti anni, quanti piccioni servono, direi almeno 500 piccioni“.
Sulla denuncia pesa inoltre l’aggravante per istigazione a delinquere: poiché Cracco con la diffusione di tale filmato, avrebbe istigato altri cittadini a compiere tali crimini in violazione delle normative a tutela della fauna selvatica.
I piccioni selvatici, secondo la legge, “non possono essere né catturati, né avvelenati, né sterminati, né tantomeno uccisi o allevati a scopo culinario essendo fauna protetta dalla legge“.
A spezzare una lancia in favore dello Chef, é Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, regione nella quale tradizionalmente i piccioni vengono allevati per la loro carne:
“La norma impedisce l’abbattimento del Piccione selvatico, ma se Cracco ha cucinato, come penso, un piccione di allevamento non vedo perché denunciarlo”.
La decisione ora spetta ai magistrati milanesi, che dovranno decidere come procedere. Presto sapremo l’epilogo di questa bizzarra vicenda.
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